martedì 26 maggio 2020

STEP #18: La Vita che sempre scorre

L'Acqua, da sempre ritenuta elemento chiave del cosmo, ricopre un ruolo fondamentale nel campo filosofico. Dall'Archè di Talete al "Panta rhei" di Eraclito, dall'acqua sublunare di Aristotele sino alla concezione dell'Acqua nella Filosofia Contemporanea. Insomma Acqua e Filosofia, un amore iniziato 26 secoli fa

 
Paul Gerhard Natorp (Düsseldorf, 1854 - Marburgo, 1924)


L'elemento Acqua può essere ravvisato in maniera evidente nel pensiero di Paul Gerhard Natorp, filosofo e pedagogista tedesco cofondatore della Scuola di Marburgo. Insoddisfatto delle filosofie positivistiche e naturalistiche di fine Ottocento, si dedicò alla studio della Filosofia Kantiana, aderendo in tal modo al Neokantismo. Ne "I fondamenti logici delle scienze esatte", opera risalente al 1910, Natorp mostra la sua concezione di intendere il fatto, ossia gli oggetti di cui si occupa la scienza. I fatti sono un qualcosa in eterno divenire, non sono un qualcosa di fisso e definibile determinatamente. L'oggetto del sapere scientifico non è definibile e non può essere descritto così come appare ai nostri sensi. Il fatto racchiude in sè un'essenza inesauribile ed è compito della ricerca indagare su di esso. Questa sarà una ricerca infinita, in quanto l'oggetto non è un dato preesistente all'indagine, ma un qualcosa in continuo mutamento. 





"[…] 'comprendere' non significherà giungere col pensiero a un punto fermo, ma al contrario, togliere nuovamente nel movimento quell'apparente punto fermo. 'Mi si è fermato il cervello', recita il linguaggio popolare per dire che non si capisce nulla; anch'esso ha dunque coscienza del fatto che l'intelletto è movimento, che l'immobilità equivale al non comprendere […] il 'fatto' della scienza deve essere inteso solo come 'fieri'. Quel che importa è ciò che si va facendo, non ciò che si è fatto. Il 'fieri' solo è il fatto; tutto l'essere che la scienza cerca di 'stabilire' deve risolversi di nuovo nel flusso del divenire. E di questo divenire, ma soltanto di esso, si può dire che è".
Factum e fiĕri nella Filosofia di Paul Gerhard Natorp

Necessario è sottilineare il termine fieri. Come riportata dal dizionario Treccani, con tale vocabolo si intende una sostantivazione del verbo latino fiĕri, ossia l'essere fatti, il diventare. Si tratta di un qualcosa che è in via di produzione o di ideazione o che deve ancora farsi. Il factum è un qualcosa che si modifica continuamente, un continuo movimento esattamente come un corso d'acqua. Secondo Paul Natorp la coscienza è un flusso, è la vita che sempre scorre.  

L'influenza di Natorp sul pensiero di Husserl

Edmund Gustav Albrecht Husserl (Prostějov, 1859 - Friburgo in Brisgovia, 1938)
Il pensiero del filosofo neokantiano riguardo il flusso, la corrente di coscienza esercitò una significativa influenza sulla dottrina fenomenologica di Edmund Gustav Albrecht Husserl. Sulla linea del filosofo francese Henri-Louis Bergson, il filosofo austriaco, naturalizzato tedesco, descrivi l'analisi del tempo come "il più difficile problema fenomenologico". Che cos'è il tempo? Dobbiamo distinguere tra il "tempo degli orologi" e il "tempo della coscienza"?  
L'analisi husserliana parte da tre concetti cardine:
  • Unzeitlichkeit, l'atemporalità;
  • Überzeitlichkeit, la sopra-temporalità;
  • Vorzeitlichkeit, la pre-temporalità.  
Come si legge nell'opera "Vorlesungen zur Phänomenologie des inneren Zeitbewusstseins", infiniti sono i campi temporali che si estendono nel passato, nel presente e nel futuro. Il flusso di coscienza è inteso da Husserl come un continuo, un qualcosa in eterno divenire. Il tempo non è un oggetto passivo, ma un fatto unico, lineare, infinito e irreversibile

Nessun commento:

Posta un commento