venerdì 24 aprile 2020

STEP #11: L'Acqua nella pandemia







Continua la nostra indagine sul ruolo dell'Acqua nella realtà odierna. Se ne "L'Acqua ai tempi del Coronavirus" si è posto l'accento sulla fondamentale funzione dell'Acqua del rubinetto nella pandemia e si è fatto un breve cenno ad alcune soluzioni alcoliche utili a prevenire il contagio, oggi si tenta di sottolineare ulteriormente l'importanza di tale composto chimico nella lotta al virus. 
Una rilevanza legata sia al suo utilizzo per eliminare gli agenti patogeni dalle superfici sia al contributo che essa può fornire per mappare la circolazione del Covid-19.


Parigi: la chiusura della Tour Eiffel a causa del Covid-19

Alcuni giorni fa sono state ritrovate tracce di Coronavirus nell'acqua non potabile della capitale francese. Malgrado gli esperti abbiano tempestivamente provveduto a rassicurare la popolazione, questo avvenimento è bastato per allarmare l'intera comunità parigina e non solo. A tutto ciò si è poi sommata la rapida diffusione di fake news nel mondo del web, a cui le persone oggi risultano essere particolarmente vulnerabili.

In un periodo in cui si è costantemente bombardati di informazioni sarebbe necessario essere in grado di distinguere quelle che sono notizie accertate provenienti da fonti autorevoli da quelle che sono invece notizie divulgate da individui che trascorrono il loro tempo a scrivere articoli con il solo fine di diffondere il panico nella popolazione. Gli studi scientifici ci attestano infatti che il Covid-19, virus respiratorio, è particolarmente sensibile ai disinfettanti e agli agenti ossidanti a base di cloro. I processi di depurazione pregiudicano dunque la sua vitalità e la sua successiva tramissione.

Anzi è proprio dall'acqua non potabile, in questi giorni oggetto di discussione, che arriva una notizia rassicurante. Lo studio delle acque reflue consentirebbe di tracciare in tempo reale su scala globale e locale quella che è la diffusione del virus. Un metodo semplice ed economico che sarebbe in grado di rilevare minime tracce di virus Sars-Cov-2 nelle acque fognarie.


Il gruppo Hera al fianco dell' ISS per combattere il Covid-19

Il ritrovamento di tali tracce nell'acqua non deve dunque essere interpretato come una fonte di preoccupazione da parte dei cittadini. Come già affermato in precedenza, la scoperta ha rigurdato solo esclusivamente le acque di scarico e le acque non potabili e in nessun modo le acque che scorrono nelle tubature delle nostre abitazioni.
L'epidemiologia dei sistemi fognari sarà anzi una modalità efficace per combattere la pandemia. Sono di seguito riportate le parole di Luca Lucentini, direttore del Reparto di Qualità dell'Acqua e Salute dell'Istituto Superiore di Sanità.


Istituto Superiore di Sanità

“Il ritrovamento non ha nessun rischio. Il risultato rafforza le prospettive di usare il controllo delle acque in fognatura dei centri urbani come strumento non invasivo per rilevare precocemente la presenza di infezioni nella popolazione. Nella fase 2 la sorveglianza potrà essere utilizzata per monitorare in modo indiretto la circolazione del virus"

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