Giacomo Leopardi (Recanati, 1798 - Napoli, 1837) |
L'Acqua nello Zibaldone Leopardiano
In tale contesto non poteva dunque mancare qualche riferimento all'elemento cardine dell'universo, la sostanza che consente la vita sul nostro pianeta.
Ritornando invece allo Zibaldone, numerose sono le affermazioni degne di note. Eccone una di seguito.
"Io era oltremodo annoiato della vita,
sull’orlo della vasca del mio giardino, e guardando l’acqua e
curvandomici sopra con un certo fremito, pensava: s’io mi gittassi qui
dentro, immediatamente venuto a galla, mi arrampicherei sopra
quest’orlo, e sforzandomi di uscir fuori dopo aver temuto assai di
perdere questa vita, ritornato illeso, proverei qualche istante di
contento per essermi salvato, e di affetto a questa vita che ora tanto
disprezzo, e che allora mi parrebbe più pregevole. La tradizione intorno
al salto di Leucade poteva avere per fondamento un’osservazione simile a
questa."
Zibaldone di pensieri (pag.1 - 199), (82 - 83)
Se
ci gettassimo in uno specchio d'acqua e riuscissimo a venire a galla,
forse disprezzeremmo meno la nostra vita. Forse proveremo un'istante di
serenità e di appagamento per esserci salvati dall'annegamento. Se un
istante prima stavamo per perdere la vita, ora ci ritroviamo illesi sulla
terraferma.
Salvarsi dall'innagamento |
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