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Autori di "The Limits to Growth" |
Sono passati quasi cinquant'anni da quando
Donella Meadows ha pubblicato "
Il rapporto sui limiti allo sviluppo", un libro al tempo quasi profetico e a tratti catastrofista che mirava a mettere in guardia ogni popolo sullo stato di salute del pianeta e delle sue risorse. "
Badate che il pianeta è limitato, e lo sviluppo economico e soprattutto sociale non può proseguire molto a lungo senza andare a scontarsi con i confini fisici del pianeta". Questo era quanto
Dennis Meadows,
Jørgen Randers,
William Behrens e la stessa Donella affermavano già nel 1972.
Il ruolo dell'Acqua nei limiti allo sviluppo
Le loro erano solo idee e suggerimenti che tentavano di preparare ogni singola persona sui problemi che presumibilmente il pianeta Terra si sarebbe trovato a fronteggiare nel giro di pochi anni. E già all'epoca si discuteva sulla
questione dell'Acqua. Se da una parte l'Acqua poteva rappresentare il perfetto alleato dell'uomo per produrre
energia in maniera
sostenibile, era pur vero che si trattava di una
risorsa limitata. Un eccessivo tasso di crescita demografico non avrebbe fatto altro che scontrarsi con il limite delle
risorse naturali, presenti in quantità finite e non incrementabili. Quella appena descritta è esattamente la situazione in cui viviamo noi oggi. Sprechiamo acqua senza pensare che più di un quarto della popolazione mondiale vive in condizioni di scarsità idrica e che un giorno questo potrebbe accadere anche a noi. Molti non riflettono nemmeno su questa possibilità. Come sarebbe possibile che una società così avanzata e iperconnessa come la nostra, possa un giorno non riuscire più a soddisfare la domanda pro capite di acqua?
Come si evince dal grafico la pressione demografica non fa altro che portare ad una riduzione delle risorse naturali. E come descritto dalla dottrina malthusiana, più cresce la popolazione più le risorse scarseggiano. Troppa acqua viene sprecata e forse un giorno i limiti terrestri verranno superati e assisteremo ad un declino incontrollato della popolazione e della capacità industriale.
L'acidificazione degli oceani
Ma la presenza dell'Acqua ne "I limiti allo sviluppo" non termina qui. Oltre al suo eccessivo consumo, occorre tenere in considerazione i danni che le acque oceaniche subiscono a causa dell'eccessiva industrializzazione del pianeta. L'aumento della CO2 nell'atmosfera è la causa prima dell'acidificazione degli oceani.
Barriere coralline a rischio, diminuzione delle risorse ittiche e trasformazione degli habitat marini sono solo alcune delle conseguenze.
Verso un'energia pulita e rinnovabile
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Il futuro del nostro pianeta |
Raggiungere un equilibrio tra uomo e ambiente è ancora possibile. Per ridurre le concentrazioni di anidride carbonica nell'atmosfera è bene prediligere energia pulita. È la tra le fonti di energia rinnovabili va considerata certamente l'Acqua. Come già discusso in
L'Ingegneria dell'Acqua, tale composto chimico può essere un prezioso alleato per prenderci cura del nostro pianeta. A patto che non venga inutilmente sprecata!
Sitografia:
- Ecoage.com, ecologia e ambiente, Il rapporto sui limiti dello sviluppo;
- Wikipedia, Rapporto sui limiti dello sviluppo, Tesi del rapporto, Aggiornamenti, Limits to Growth: The 30-Year Update, 10 Maggio 2020;
- Futurimagazine.it, Italian Istitute for the Future, Filippo Zuliani, I limiti dello sviluppo: un'analisi del rapporto al Club di Roma, 3 Maggio 2014;
- Skytg24, Ambiente, L'acidificazione degli oceani: cos'è e perchè è pericolosa?, 19 Giugno 2017;
- Skytg24, Scienze, L'acidificazione degli oceani non altera comportamenti dei pesci delle barriere coralline, 9 Gennaio 2020.
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